La Lianghui: Analisi e prospettive della crescita economica cinese e opportunità per le Aziende italiane
- HSCadvisor
- 11 mar
- Tempo di lettura: 3 min

La Lianghui è l’annuale doppia sessione della Conferenza Consultiva del Popolo Cinese e dell’Assemblea Nazionale del Popolo, che si tiene a Pechino nella Grande Sala del Popolo.
Vi partecipano 3.000 dirigenti del Partito Comunista e circa 2.000 tecnocrati, intellettuali e imprenditori.
Sebbene rilevante per comprendere le strategie della Cina, il Lianghui ha solo un ruolo consultivo, limitandosi a ratificare decisioni già prese dal Politburo. Dopo l’ultimo congresso, con il rafforzamento del potere di Xi Jinping, l’ideologia ha assunto un ruolo centrale nella politica e nella società cinese.
Negli ultimi due anni, la Cina ha raggiunto il suo obiettivo di crescita del PIL del 5%, nonostante le difficoltà. Anche per il 2025 è stato fissato lo stesso target, ma il problema principale resta da dove arriverà questa crescita.
Fattori Positivi:
Mercati finanziari in ripresa: l’indice Hang Seng è aumentato del 21% quest'anno, mentre quello delle imprese cinesi quotate è cresciuto del 22%.
Ripresa del settore immobiliare: il mercato sembra essersi stabilizzato.
Elevato risparmio delle famiglie: i depositi bancari personali superano il PIL cinese.
Sfide:
Debolezza della domanda interna: i consumi hanno rappresentato solo il 44,5% della crescita del PIL nel 2024 (rispetto all’82,5% del 2023).
Dipendenza dalle esportazioni: il surplus commerciale ha sfiorato i 1.000 miliardi di dollari, ma le tariffe USA ed europee stanno rendendo questa strategia insostenibile.
Calo della fiducia dei consumatori: le famiglie cinesi risparmiano piuttosto che spendere, influenzate dalla volatilità del mercato immobiliare e azionario.
Possibili Soluzioni:
Stimoli economici e riforme strutturali: le politiche governative adottate a fine 2024 hanno rilanciato il PIL al 5,4% nel quarto trimestre.
Aumento della domanda interna: se i cinesi spendessero il 10% dei loro depositi, si genererebbe una spinta economica di 2.1 trilioni di dollari (11% del PIL).
Le aziende italiane possono trovare opportunità in Cina grazie alla necessità del paese di rafforzare la domanda interna, modernizzare l’industria e diversificare le fonti di crescita. Ecco alcuni settori chiave:
1. Lusso, Moda e Made in Italy
Il rilancio dei consumi interni può favorire i prodotti di alta gamma italiani (moda, design, enogastronomia).
I consumatori cinesi apprezzano sempre più il "Made in Italy", specialmente in un contesto di crescita della classe media.
2. Green Economy e Transizione Energetica
La Cina punta alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale: aziende italiane specializzate in energie rinnovabili, economia circolare e tecnologie ambientali possono inserirsi in questo mercato.
Collaborazioni su efficienza energetica, smart grids e mobilità sostenibile sono strategiche.
3. Smart Manufacturing e Industria 4.0
Il focus della Cina su automazione, robotica e digitalizzazione crea sinergie con l’eccellenza italiana nella meccanica avanzata e nelle tecnologie industriali.
Possibili partnership tra imprese italiane e distretti industriali cinesi per innovazione e trasferimento tecnologico.
4. Settore Agroalimentare e Sicurezza Alimentare
Il mercato cinese chiede prodotti alimentari di qualità e certificati: opportunità per il vino, latticini, olio d’oliva e prodotti biologici italiani.
La sicurezza alimentare è una priorità: tecnologie italiane di tracciabilità e certificazione sono molto richieste.
5. Biomedicale e Farmaceutico
Il governo cinese investe sulla sanità: aziende italiane attive in dispositivi medici, biotecnologie e farmaceutica possono trovare spazio.
Opportunità anche nella telemedicina e intelligenza artificiale applicata alla salute.

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